Economia

Ima, Vacchi vara la fusione con Gima. Obiettivo: taglio ai costi. Giù in Borsa

Ima e Gima Tt sotto i riflettori a Piazza Affari dopo l'annuncio a sorpresa sulla delle due società controllate dall'ex presidente di Assoindustria Bologna Alberto Vacchi. I titoli di Ima perdono il 2,1% attestandosi a 72,1 euro, mentre quelli di Ima salgono del 5,6% a 8,1 euro. Ieri, a mercati chiusi, i vertici delle due aziende hanno comunicato di avere approvato un piano di fusione per incorporazione che vedra' un rapporto di cambio fissato in 11,4 nuove azioni Ima per 100 azioni Gima Tt.

L'operazione consentirà la creazione di una societa' con una dimensione del flottante superiore, ridurra' i costi operativi delle due quotate, e permettera' al management di dedicarsi pienamente alla gestione operativa della divisione tabacco minimizzando elementi di distrazione imputabili alla recente volatilita' intervenuta nel settore non prevedibili al momento della quotazione di Gima Tt. Il progetto dovra' essere approvato dalle rispettive assemblee, anche se il risultato e' abbastanza scontato dal momento che la holding della famiglia Vacchi, Sofima, detiene il 57% di Ima e il 60% di Gima.

Gli azionisti di Gima non avranno diritto di recesso per la coerenza dell'oggetto sociale. Al termine dell'operazione, ai prezzi correnti, Ima avra' una capitalizzazione di 3,1 miliardi e un flottante del 48,5%. Equita, che tuttavia e' stata advisor di Gima nell'operazione di fusione, consiglia il 'Buy' sia su Ima, sia su Gima, ritenendo che la fusione saro' un'opportunita' interessante agli azionisti di Gima in quanto in questa fase il profilo di crescita di Ima gode di maggiore visibilita' e di valutazioni piu' contenute.

Secondo Equita l'operazione comporta per Ima una modesta diluizione del'utile per azione, attorno al 2% per quest'anno e l'anno venturo, e nessun impatto sulla valutazione, che per gli esperti rimane di 76 euro per azione.